San Fortunato della Collina chiesa di San Fortunato

Tipologia e qualificazione
Chiesa parrocchiale

Denominazione
Chiesa di San Fortunato

Altre denominazioni
Chiesa di San Fortunato della Collina

Notizie storiche
1163 – 1189 (esistenza chiesa)
La chiesa di San Fortunato è documentata da tre fonti: un diploma dell’imperatore Federico Barbarossa del 1163; un privilegio di papa Alessandro III del 1169 ed uno di papa Clemente III del 1189. Si ha la certezza che l’edificio fu costruito prima ancora del Castello della Collina che costituiva uno dei principali fortilizi difensivi della città di Perugia. La chiesa di impronta romanica, era dedicata san Fortunato, vescovo di Todi, e doveva essere a navata unica e con l’altare rivolto a oriente.

Descrizione
La chiesa è situata al centro di San Fortunato della Collina, frazione del comune di Perugia che si trova lungo la strada statale Marscianese a circa 6 km a sud-ovest del capoluogo e a 300 m s.l.m., sul crinale della collina che separa la valle del Tevere dalla piccola valle solcata dal torrente Genna. L’edificato si configura come una delle piccole fortificazioni collinari dipendenti dal contado di Porta San Pietro, dapprima villa (fine XIII secolo), poi dotato di mura (1311) fino a definirsi come castello. La chiesa si pone al centro dello spazio configurato secondo l’antica fortificazione, polo percettivo della piazzetta malamente asfaltata e adibita a parcheggio a cui si accede salendo e passando attraverso l’arco d’ingresso. Le compatte forme sono state determinanti nell’ampliamento della chiesa avvenuta con la riforma culturale promossa dal programma architettonico delle chiese leonine, riqualificazione formale che esalta le raffinate forme del bene e che con l’alto e importante campanile si attesta come elemento significativo nel paesaggio contestuale.




*Le immagini fotografiche e gli elaborati grafici sono tratti dal volume “Valeria Menchetelli, Le chiese leonine in Umbria. Rilievo architettonico di uno stile, Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – EFFE Fabrizio Fabbri Editore, 2012” e dal Censimento delle Chiese delle Diocesi italiane della Conferenza Episcopale Italiana www.chieseitaliane.chiesacattolica.it